“Caffè americano, grazie” quando lo dico al banco del bar solitamente mi sento rispondere o con un “cosa?” o con un “quella brodaglia?”, inutile dire che confermo spiegando perché lo amo tra la faccia incredula del barista di turno. L’americano tiene compagnia, ti obbliga a prenderti i tuoi tempi per poterlo gustare, non come un espresso che si prende al banco e si scappa.
L’americano è il caffè dei pigri e dei chiacchieroni, l’espresso è di chi corre. (altro…)