Oggi ti porto in un luogo dove presente e passato si uniscono e le favole diventano realtà con vestiti da principessa: la Sartoria Monaco.
Avere la possibilità di intervistare Elisa Monaco è stata una bellissima novità del mese scorso. Mi ha aperto le porte della sua sartoria dove personaggi del teatro e della storia prendono letteralmente vita grazie agli abiti confezionati da lei e dal fratello (che si occupa anche della parte sartoriale dedicata maggiormente all’uomo con abiti su misura).
Sartoria Monaco, abiti storici realizzati a mano per un tuffo nel passato
Ciao Elisa, innanzitutto grazie infinite per questa possibilità. Ci puoi raccontare un po’ come nasce la Sartoria Monaco e la sua evoluzione? L’attività nasce grazie a mio papà che ha fondato la Sartoria. Come capitava spesso nelle famiglie di allora, ogni figlio aveva già un lavoro a cui era predestinato: mio papà sarebbe diventato sarto. Perciò fin da ragazzino andava a bottega per imparare. Crescendo, ha deciso di trasferirsi dall’Abruzzo, dove ha vissuto da bambino, in Toscana dove c’erano molte più possibilità lavorative. Ha cominciato perciò a lavorare ai telai negli anni ’70 e la sera faceva un corso da modellista a Firenze per affinare la propria conoscenza. Gli anni passano e decide di aprire la propria bottega ad Agliana. L’amore per l’arte e per la storia sono sempre stati prepotenti in lui. Nonostante non avesse il livello di istruzione che hanno oggi i ragazzi, non si è certo fermato. Questa passione però lo ha portato ad approfondire e a studiare quello che era in costume storico e teatrale. Il suo avvicinamento a una tipologia di costume così particolare gli ha permesso di cominciare a lavorare inizialmente con piccole compagnie e successivamente con progetti molto più grandi e complessi. È arrivato infatti a collaborare col Teatro Regio di Parma, teatri svizzeri e tanto altro.I sarti sono la razza peggiore del mondo… ma con delle belle eccezioni
Mio papà inoltre non ha mai avuto segreti e non ha mai provato gelosia per la propria conoscenza. Fin da ragazzini ha condiviso con me e mio fratello piccoli consigli per attaccare maniche, fare asole e tecniche sartoriali che un altro sarto mai avrebbe elargito così a piene mani! All’inizio anche noi siamo stati indirizzati verso questa professione. Da parte mia ho sempre nutrito un grande amore per lo studio e ho voluto finire il mio percorso universitario. Lo stesso mio fratello che però ha fatto un percorso tecnico alla Tornabuoni di Firenze e, dopo un anno di stacco, ha cominciato subito a lavorare. Qualche anno dopo abbiamo trasferito la sede della Sartoria in quella che è oggi l’attuale. Abbiamo dovuto restaurare un vecchio orditoio partendo da zero, mantenendo però la sua anima. Grazie alla disponibilità di uno spazio così grande, cominciamo a tenere corsi dedicati alla sartoria. Siamo stati successivamente contattati da enti regionali e comunali per tenere corsi di formazione, fino ad arrivare ad oggi con Polimoda dove insegniamo tutt’oggi. Io inoltre insegno anche alla LABA di Firenze, l’accademia di belle arti privata, dove ho la parte di modellistica del secondo e terzo anno nell’indirizzo fashion.Ricerca e attinenza alle fonti per la realizzazione finale di vere e proprie riproduzioni storiche
Come vedi abbiamo un percorso molto particolare, perché nasciamo come una sartoria dedicata al su misura maschile. Anche nella realizzazione degli abiti storici questa impronta si vede. Nella riproduzione del vestito stesso c’è una vera e propria ricerca del tessuto, delle decorazioni e della pesantezza. Seguiamo ogni dettagli dalla progettazione fino alla realizzazione finale. Per ogni progetto noi proponiamo abiti tratti da opere e da fonti visive per essere quanto più aderenti e coerenti possibile col periodo in cui andiamo a lavorare. Quali sono le fonti a cui vi affidate maggiormente per la riproduzione di abiti storici? Le nostre principali fonti sono miniature e affreschi, poi dipende molto anche dal periodo storico in cui stiamo lavorando. In Toscana realizziamo tantissimi abiti per rievocazioni storiche dal Tardo Medioevo, fino a un 1500. Poi ci sono anche rievocazioni della Seconda Guerra Mondiale, grazie alla presenza della linea gotica. Le realizzazioni in questo ambito sono molto particolari in quanto spesso si ha a che fare con dei collezionisti che hanno pezzi originali. Per quanto riguarda il teatro, ora come ora è un settore un po’ particolare. Ci ha colpito e stimolato tantissimo in passato, purtroppo però oggi non è più tanto semplice lavorarci. Tutte queste esperienze ci hanno consentito di approcciarci alla sartoria in maniera sempre diversa e affrontare le lavorazioni più svariate, diventando così molto versatili.Sartoria Monaco, un vero e proprio tuffo nel passato
Ho visto che in sartoria ci sono davvero tantissimi abiti, appartenenti ai periodi storici più vari. Quali sono? Partiamo dagli antichi Egizi, Romani e Greci, fino ad arrivare ai giorni nostri con una parte tutta dedicata anche agli abiti da cerimonia da uomo. Quando un committente si presenta da noi, ascoltiamo la sua richiesta, cerchiamo di capire cosa vuole realizzare e dove vuole arrivare. Ci una fonte, delle raffigurazioni e un periodo storico di riferimento per ricostruire un abito del periodo scelto. La cosa che ci mette più alla prova è la ricerca dei materiali. Quella che poi sarà la confezione finale deve dare l’idea di essere stata realizzata nel periodo storico scelto. Per gli abiti di inizio Novecento ci è capitato anche di lavorare tessuti dell’epoca per camicette e gonne: l’abito finale è bellissimo e sembra che sia stato acquistato in una boutique dell’epoca. I mercatini un tempo erano una vera e propria risorsa per le stoffe vintage.I progetti più stimolanti e gli abiti più particolari che la sartoria Monaco ha confezionato
Qual è il progetto più particolare che avete dovuto confezionare? Tra i progetti più stimolanti dal punto di vista creativo e della ricerca dei materiali è stato per dei trampolieri. Ci avevano commissionato dei costumi basati sugli animali. Mi ricordo che c’era questa libellula lunga quanto il tavolo da lavoro, le zampe del ragno immense! Insomma, è stato una bellissima esperienza, sia per la confezione finita che per la ricerca dei tessuti e il loro effetto materico sul costume finito. Un altro che ci ha stimolato molto è stata una realizzazione per un prestigiatore. Lui realizzava trucchi di magia con le colombe e noi gli abbiamo confezionato un frac con tasche e inserti particolarissimi. Appena ci siamo conosciuti lui era molto diffidente e aveva paura che i suoi trucchi di magia sarebbero stati divulgati. Noi abbiamo cercato di metterlo a proprio agio, stando attentissimi alla sua privacy e alla sua sensibilità. Un altro che ci ha soddisfatto particolarmente è stata una collaborazione con Costa Crociere. Abbiamo dovuto realizzare dei costumi dedicati alla commedia dell’arte, quindi con maschere come Arlecchino, Pulcinella e Pantalone. È stato un lavoro molto bello per l’utilizzo di materiali pregiati e lavorazioni estremamente raffinate. Per il teatro abbiamo lavorato con un costumista scenografo francese di origine italiana che ci ha commissionato i costumi di quattro Rusteghi. La cosa più particolare di questi costumi è gli abbiamo realizzati in tessuto non tessuto. La confezione finale era completa di sottostrutture, gonne e mutandoni. Una bellissima sfida! Non pensavamo che il tnt fosse un vero e proprio mondo con diverse grammature e colori. Abbiamo realizzato gli stessi jabot o le piume col tnt utilizzando lavorazioni mai provate.Da chi compra i vestiti un sarto?
Domanda molto particolare, tu da chi compri i vestiti che indossi? Immagino che per una sarta sia veramente complesso trovare un buon marchio che abbia una buona vestibilità. Diciamo che quando cominci a realizzare vestiti da sola è difficile acquistare altrove e non fare qualcosa di totalmente tuo. Abbiamo avuto tanti clienti che, cominciando per gioco a imparare a cucire, adesso non comprano più nei negozi. Io al momento compro solo jeans e intimo fuori, cose che da sola non riesco a produrre. Per il resto realizzo ciò che indosso. Anche per le camicie è la stessa cosa. Preferisco scegliere un buon cotone, piuttosto che acquistare una realizzazione in tessuto sintetico con cui non sto bene e sudo. Ringrazio davvero tantissimo Elisa per avermi dato la possibilità di conoscere la bellissima realtà della Sartoria Monaco. Non dimenticarti di controllare il profilo Facebook della Sartoria. Se mi segui anche su Instagram, saprai che molte mie fotografie sono realizzate coi loro abiti storici, un ottimo modo per realizzare uno shooting con un’atmosfera da favola e sognante.[learn_press_profile]
2 Commenti
buon pomeriggio, dove posso indossare i vostri abito? grazie
Buonasera Margherita, contatti direttamente la Sartoria Monaco al 340 619 6131, saranno lieti di fornirle tutti i dettagli di cui necessita ❤️